Rinnovo, estinzione anticipata e rinegoziazione del cessione del quinto

Il Rinnovo cessione del quinto

Il rinnovo della cessione del quinto, come ogni prestito garantito, può essere effettuato prima che scada il periodo in cui è stato accordato il suo ammortamento.

Questo si ottiene richiedendo un altro prestito per l’importo residuo, che si deve restituire. In pratica è un modo per avere più tempo per estinguere il pagamento della somma residua. In questo caso si può variare anche l’importo delle rate da versare aumentandole o diminuendole. La somma ottenuta con il “secondo prestito” estinguerà il rimborso della prima cessione del quinto, ciò che rimane, invece, verrà erogato al cliente stesso.

In questo modo chi è ricorso ad una cessione del quinto, con il rinnovo, ha la possibilità di avere un nuovo prestito e quindi ancora soldi, senza essere obbligato a pagare maggiori rate o importi mensili. Il rinnovo, in ogni caso comporta nuove spese per l’istruttoria e si dovrà versare una penale per l’estinzione anticipata del prestito primitivo.

Ecco un esempio pratico di rinnovo del cessione del quinto

Supponiamo che un dipendente abbia nella busta paga 200 euro, quale rata per estinguere la cessione del quinto sullo stipendio. Facciamo il caso in cui ci sia un tempo per estinguere il debito di 2 anni ed il dipendente abbia ancora bisogno di effettuare un nuovo prestito aggiuntivo di 5.000 euro. Con il rinnovo della cessione del quinto, non chiede alcun nuovo prestito e non varia l’importo della rata mensile.

Se per estinguere il primo prestito deve sostenere un costo di 8.000 euro, considerato senza alcun tasso di interesse ed alcuna spesa non maturata, il “nuovo finanziamento” ammonterà a 13.000 euro (8.000 per l’estinzione del debito precedente ed al cliente verranno concessi i 5.000 euro richiesti. Il dipendente dovrà versare 200 euro da dedurre dallo stipendio per altri 8 anni. La rata è rimasta invariata ed il dipendente ha ottenuto in questo modo un ulteriore prestito.

Non è possibile rinnovare la cessione del quinto e la delega se non si è superato il 40% dell’ammortamento. Sempre per fornire un esempio pratico le cessioni del quinto della durata di 10 anni si possono rinnovare solamente dopo 48 mesi. Non fa parte di questa regola ogni prestito che dura o è inferiore a 5 anni. In questo caso si può chiedere ed ottenere il rinnovo prima del 40%, se la durata del “prestito nuovo” si porta a 10 anni.

Condizioni legali per ottenere l’estinzione anticipata della cessione del quinto

Legalmente può ottenere l’estinzione anticipata del finanziamento con la cessione del quinto in qualsiasi momento, solamente:

  1. Chi ha sottoscritto la cessione del quinto, che dura fino a cinque anni e chiede il rinnovo della durata di dieci anni, non avendo mai stipulata alcuna pratica simili di finanziamento precedentemente.
  2. Se la durata del finanziamento con la cessione del quinto supera i cinque anni e si sono già versati i 2/5 dell’importo di ammortamento.
    Come esempio: una cessione del quinto, che abbia una dutrata di dieci anni, di 120 rate, può essere rinnovata, solamente dopo quattro anni, ossia dopo avere versato 48 rate di ammortamento.

Come estinguere in anticipo cessione del quinto

estinguere cessione del quinto

L’estinzione anticipata della cessione del quinto, prima della data della fine ammortamento, è possibile a patto che si paghi la somma residua ed una penale.

L’importo di quest’ultima si fissa quando viene firmato il contratto per avere la cessione del quinto. In ogni caso la somma che si deve versare, come penale, per l’estinzione anticipata della cessione del quinto, non può essere superiore all’1% dell’importo di ciò che si deve ancora dare, ossia del debito residuo. Con il pagamento della penale si risarcisce la banca oppure la società finanziaria, che ha erogata la cessione del quinto, dalle somme che non sono state versate pari all’importo degli interessi relativi ad ogni rata, che non è ancora stata pagata.

L’estinzione anticipata della cessione del quinto non è sempre vantaggiosa, infatti, allo stesso modo di ogni finanziamento, come ad esempio un mutuo, ciò che cambia e che definisce il vantaggio o meno è la durata del tempo in cui si deve ritornare l’importo ricevuto, con la penale e gli interessi. In pratica l’estinzione anticipata della cessione del quinto è vantaggiosa all’inizio del finanziamento, perchè si risparmia maggiormente sugli interessi, che si devono versare alla banca.

Se poi, al momento della firma del contratto viene sottoscritta una delle polizze assicurative sui prestiti o finanziamenti avuti, è importante conoscere se esiste o meno la possibilità di essere rimborsati dell’importo del premio che non è stato ancora erogato. La richiesta del rimborso deve, per legge, essere fatta in modo esplicito, da chi usufruisce dell’estinzione anticipata della cessione del quinto.

Come rinegoziare cessione del quinto

negoziare cessione del quinto

La rinegoziazione della cessione del quinto si effettua per ottenere un piano di ammortamento più lungo. Viene infatti spostato il termine in cui devono essere corrisposte tutte le rate per l’estinzione del debito. In genere il finanziamento con la cessione del quinto è chiesto da chi è dipendente pubblico o di un’azienda o da pensionati, clienti cioè con reddito fisso.

L’importo mensile percepito in questi casi con lo stipendio o la pensione è sempre lo stesso ed è vantaggioso il finanziamento con la cessione del quinto sullo stipendio o sulla pensione. Ogni mese automaticamente viene tolto dallo stipendio o dalla pensione l’importo dovuto alla banca o alla società erogatrice del finanziamento. In caso però che subentrino spese impreviste e non si sia in grado di affrontarle è utile ricorrere alla rinegoziazione della cessione del quinto stipulata precedentemente.

In questo modo si ottiene che l’importo trattenuto sullo stipendio o sulla pensione venga ridotto e quindi si ha modo di avere maggiore liquidità per sopperire alle eventuali spese impreviste.

Aumentando il tempo in cui il finanziamento dura, si dovrà versare un importo aggiuntivo, che è pari, verosimilmente, a ciò che ammonta il debito di ogni rata non ancora versata. Questo tenendo conto anche della riduzione delle rate di ammortamento e delle spese da sostenere per la rinegoziazione.

La legge 141/10 prevede le regole vigenti per la possibilità di chiedere la rinegoziazione della cessione del quinto sulla pensione o sullo stipendio. E’ possibile ottenere quest’ultima solamente dopo avere versato il 40% del numero delle rate previste al momento della stipula del contratto, per il piano di ammortamento della cessione del quinto.

In un finanziamento tramite la cessione del quinto sulla pensione o sullo stipendio di 60 mesi, è possibile chiedere la rinegoziazione, solamente dopo che siano trascorsi 24 mesi.

Se è stato stipulato un contratto per la cessione del quinto, in cui il piano di ammortamento del finanziamento non arriva a 60 rate, c’è la possibilità di chiedere la rinegoziazione in ogni momento, ma il nuovo piano di ammortamento deve obbligatoriamente avere una durata di dieci anni. Il rimborso del debito dovuto dalla cessione del quinto deve avvenire in 120 rate.

Se si è stipulato un contratto con un piano di ammortamento iniziale di 120 rate, però, si potrà accedere e richiedere la rinegoziazione solamente dopo avere versate almeno 48 importi rateali mensili.

E’ possibile effettuare la rinegoziazione in modo da ottenere maggiori vantaggi ed in banche, istituti di credito o società finanziarie diverse da quella in cui ci si è rivolti la prima volta, stipulando il contratto per la concessione della cessione del quinto sullo stipendio o sulla pensione.

Questo a vantaggio dell’utente, che avendo una maggiore esperienza, ha modo di valutare le offerte proposte dalle varie banche ed istituti finanziari e sceglie di accedere a quella che ritiene la migliore, perchè più vicina alle sue esigenze e meno impegnativa economicamente, se ritiene il caso.

E’ molto utile la consultazione online. Nei siti delle varie banche, di istituti finanziari sono proposte le varie forme di finanziamento con cessione del quinto ed è quindi più facile e comodo confrontare, per scegliere ciò che maggiormente interessa.

Quando è negata la rinegoziazione del quinto

La rinegoziazione del quinto è negata quando sussiste negli stipendi o nelle pensioni dei richiedenti qualche trattenuta dovuta ad uno o più pignoramenti, per debiti non risarciti precedentemente alla richiesta di rinegoziazione del quinto.

E’ altresì negata nel caso di delega di pagamento, cioè è stato richiesto un prestito ulteriore a quello della cessione del quinto sulla pensione o sullo stipendio.
La delega di pagamento ha la stessa modalità di finanziamento della cessione del quinto e quindi non è possibile ottenere la rinegoziazione in questo caso, anche se uno può essere affiancato all’altro al momento della stipula del contratto.

La rinegoziazione della cessione del quinto sullo stipendio e sulla pensione è negata anche quando l’importa che si è maturato per il TFR, cioè il trattamento di fine rapporto, al momento della stipula del contratto, non copre la somma dovuta all’ammortamento richiesto. Il richiedente infatti deve essere in grado di garantire di potere assolvere alle spese, dovute alla rinegoziazione della cessione del quinto, con la liquidazione spettante al momento della stipula del contratto, se la rata mensile per l’ammortamento non può essere più trattenuta nello stipendio.