Scheda anagrafica: ufficio di collocamento e libretto di lavoro quello che devi sapere

Il settore del lavoro ha una normativa che è stata profondamente rivoluzionata nell’ormai lontano 2003.  Istituzioni come l’ufficio di collocamento sono state completamente ripensate, e come esse sono cambiati anche molte altre cose collegate al mondo dell’occupazione. tra queste troviamo lo storico libretto di lavoro, che i più anziani ricorderanno sicuramente ma che i nati dal 1985 in poi faranno fatica a tenere presente. Si trattava di un documento personale che attestava tutte le varie esperienze lavorative del soggetto possessore, e necessitava di essere vidimato.

Al posto di questo libretto di lavoro, sempre nel 2003, è stata istituita la cosiddetta scheda anagrafica del lavoratore, un documento che è ancora più approfondito e dettagliato e che può essere richiesto dai soggetti abilitati secondo una determinata procedura.

Gli sportelli dell’anagrafe del lavoro, che hanno sostituito i vecchi uffici di collocamento, possono infatti rilasciare questa scheda contenente i dati del soggetto riferiti a informazioni di carattere sia anagrafico che professionale. La scheda anagrafica del lavoratore viene consegnata ai soggetti che ne fanno un espressa richiesta specifica, e al loro interno hanno in pratica gli stessi contenuti che erano dentro i vecchi libretti di lavoro, con la differenza sostanziale di un maggiore approfondimento sulla storia lavorativa e professionale della persona fisica che ne detiene la proprietà.

Ma cosa è la scheda anagrafica del lavoratore nei dettagli? Si tratta in pratica di un documento che contiene tutte le caratteristiche informazioni personali del soggetto, che si riferiscono alle precedenti esperienze sia in ambito di lavorativo che in ambito di formazione e di tirocinio.

All’interno della scheda anagrafica del lavoratore ci sono anche dati che possono essere utili per i datori di lavoro, come ad esempio l’effettiva disponibilità lavorativa dell’intestatario e la sua anzianità lavorativa accumulata nel corso del tempo. Per ottenere la scheda anagrafica del lavoratore con la storia professionale pregressa ed attuale bisogna iscriversi presso il Centro per l’Impiego di competenza territoriale, una procedura burocratica che è necessaria e propedeutica per ricevere la scheda anagrafica; nel caso in cui non si fosse in possesso di questa particolare scheda informativa è sufficiente dirigersi presso il Centro territoriale di competenza per ottenere la registrazione presso l’apposito schedario elettronico e ritrovarsi così presenti nelle famigerate (e ormai piene all’inverosimile) liste di collocamento.

Qualora il lavoratore avesse necessità di ottenere un’assunzione come lavoratore dipendente all’interno di un’impresa, la scheda anagrafica ex libretto di lavoro assume un’importanza fondamentale: in caso di sua assenza infatti le assunzioni con qualsiasi contratto presso le aziende non potrebbero mai essere certificate e consiste ai fini legali e di istituzione del lavoro. all’interno della scheda analogica del lavoratore, oltre a tutti i periodi di occupazione lavorativa dello stesso e tutto gli eventuali corsi di formazione e di aggiornamento dello stesso, sono presenti anche i periodi di non occupazione in cui il soggetto è rimasto fermo in attesa di un nuovo lavoro sia per scelta propria(con le dimissioni) che a seguito di una decisione da parte del suo ex datore di lavoro tramite l’apposita procedura di licenziamento, entrambe procedure che oggi possono essere effettuate solamente online.

I periodi di disoccupazione riportati nella scheda anagrafica del lavoratore sono importantissimi ai fini di eventuali assunzioni con agevolazioni del soggetto disoccupato.
Il legislatore ha infatti disposto molte norme che consentono ai datori di lavoro di godere di notevoli sgravi impositivi e fiscali in caso di assunzione di lavoratore che ha alle spalle molti mesi di disoccupazione, riportati appunto nella scheda anagrafica del lavoratore.
La scheda anagrafica può essere richiesta da disoccupati e inoccupati, così come da persone di nazionalità italiana o stranieri in possesso di un permesso di soggiorno valido e regolare.
Il centro dell’impiego che fornirà al soggetto richiedente la scheda anagrafica del lavoratore sarà quello situato nel comune in cui lo stesso soggetto vive.

Per ottenere la scheda occorre solamente un documento di identità valido ed il codice fiscale.

Oltre a questi due documenti, la persona che si trovi in stato di disoccupazione o non occupazione dovrà consegnare all’ufficio anche un’autocertificazione attestante la propria disoccupazione, da effettuare tramite la compilazione di un modulo specifico e che certifichi lo stato di non impegno in nessuna attività lavorativa. Sempre nello stesso documento deve essere presente la certificazione di disponibilità nell’accettazione immediata di un nuovo posto di lavoro.
I cittadini extracomunitari che volessero richiedere la scheda anagrafica del lavoratore possono presentare all’ufficio competente un permesso di soggiorno, che può essere anche scaduto ma da un periodo di non oltre 60 giorni.

Il permesso di soggiorno può essere accettato se è della categoria di un lavoratore a tempo pieno, mentre non sono accettabili quelli rientranti in categorie turistiche, religiose, sportive, per gravidanze, per dimore o per interventi di natura medica.
Non sono neanche accettati i permessi di soggiorno effettuati per lavori stagionali.
La richiesta della scheda anagrafica del lavoratore non comporta costi ed è quindi assolutamente gratuita, con una validità illimitata nel tempo e che può essere terminata con un’apposita richiesta di cancellazione effettuata autonomamente dal soggetto richiedente.

I dati relativi alle competenze professionali acquisite nel tempo dal soggetto e le esperienze lavorative pregresse sono la base del Sistema Informativo Lavoro, in cui vengono aggiornate periodicamente le informazioni relative ai soggetti iscritti in questo particolare registro. Non sono presenti solo i dati di disoccupati o inoccupati ma anche di coloro che cercano altre opportunità lavorative pur avendo già un’occupazione.
Oltre ai dati strettamente legati alla sfera professionale sono anche presenti i dati anagrafici, di residenza, del relativo nucleo familiare, dei titoli di studio conseguiti e l’eventuale appartenenza del soggetto alle categorie protette.
L’abolizione del vecchio libretto di lavoro e l’attivazione del rilascio di schede anagrafiche/professionali dei lavoratori sono procedure che hanno portato a una notevole semplificazione l’incontro tra offerta e domanda di lavoro, realizzando allo stesso tempo innovativi servizi di sostegno, di supporto e di indirizzo per i lavoratori in qualsiasi stato.

La scheda anagrafica è quindi una parte di un meccanismo che fa capo ai cosiddetti servizi per l’impiego, di cui fanno parte tutti i soggetti privati e pubblici iscritti nei vari registri di competenza.
Questa rete che si viene a creare è utilissima a livello locale grazie a un’erogazione di servizi di assistenza e di supporto lavorativo agli utenti, con l’obiettivo di informare, orientare e sostenere l’incontro tra chi cerca e chi offre lavoro.

Grazie anche alla scheda anagrafica del lavoratore viene predisposto per il soggetto richiedente non solo la ricerca effettiva del lavoro ma, in alcuni casi, un vero e proprio percorso volto a migliorare le competenze già presenti o ad acquisirne di nuove; tutto questo viene effettuato per aumentare le possibilità di entrata nel mercato del lavoro.