Polizze dentistiche: quando farle e a cosa servono

Le cure dentistiche od ortodentistiche sono sempre una voce molto importante delle spese familiari. Questo problema può essere in parte arginato grazie alla stipulazione di un’apposita polizza dentistica.

Essa permette di ottenere un rimborso, a volte totale ed a volte parziale, delle spese che si sostengono per questo tipo di cure. Grazie a questo strumento si riesce a non essere più preoccupati di questa voce di spesa e si traduce il rischio di dover effettuare un pagamento incognito, nel pagamento di un premio di basso importo e sicuro nel suo ammontare.

Polizze dentistiche dirette e indirette

Esistono due grandi categoria di polizze dentistiche, quelle che vengono chiamate dirette e quelle indirette. La prima tipologia è quella che assicura la massima tranquillità allo stipulante. Infatti con essa, sarà sufficiente presentarsi ad uno studio convenzionato con la compagnia che ha emesso la polizza.

Questo si preoccuperà di effettuare il lavoro di cui si ha bisogno e sarà poi pagata direttamente dalla compagnia assicurativa. Grazie a questo metodo non si dovrà mai spendere niente e si avrà la certezza di poter contare su un lavoro professionale ed interamente gratuito.

Nel caso di polizza indiretta, invece, le cose funzionano in modo leggermente diverso. In un primo momento, infatti, quando si verifica il problema, sarà premura dell’assicurato rivolgersi ad un qualunque dentista per eseguire il lavoro. Questo andrà pagato direttamente dal paziente il quale, solo in seguito, potrà chiedere il rimborso alla propria assicurazione presso la quale aveva stipulato la polizza. Sebbene questa seconda modalità rispecchi più fedelmente la normale pratica applicata dalla assicurazioni, è evidente che il metodo diretto permetta una maggiore tranquillità per il paziente.

Quando si stipula una polizza di questo tipo è sempre doveroso controllare bene le clausole che vi vengono inserite. Infatti esistono alcuni contratti che non contemplano una serie di interventi ma si limitano a coprire i costi di quelli più complessi. Esistono anche, talvolta, delle limitazioni al numero di interventi annui che si possono richiedere. In alcuni casi è previsto anche un tetto massimo di spesa, superato il quale il cliente dovrà sopportare interamente i costi senza poter richiedere ulteriori rimborsi.