Prestito ipotecario per disoccupati senza busta paga

Definirla “flessibilità” o “precarietà” ha ben poca importanza: l’uso sempre più sporadico dei contratti a tempo indeterminato ha cambiato il mondo del lavoro e di riflesso quello dei mutui. Gli istituti di credito sono sempre più restii a fidarsi delle garanzie di solvibilità offerte dalla clientela, molto spesso priva di busta paga o incapace di dimostrare legalmente la propria fonte di reddito occulta; sono questi i motivi che spiegano il ritorno in auge delle garanzie reali.

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Cosa sono i prestiti ipotecari?

Il prestito ipotecario è una tipologia di mutuo la cui garanzia di rimborso consiste appunto nell’accensione di un’ipoteca su un immobile di proprietà; ciò implica che il cliente conferisce l’immobile, di cui possa dimostrare la proprietà, a garanzia del proprio credito, laddove il cliente non riesca a rimborsare la somma mutuata nel periodo di ammortamento previsto, l’istituto di credito si rivale sull’immobile ipotecato. La garanzia offerta dal cliente rende questo tipo di prestito accessibile anche a molti disoccupati privi di busta paga.

Dove posso ottenere questo tipo di prestiti?

Non tutti gli istituti di credito concedono questa tipologia di prestito: occorre verificare di volta in volta se il mutuo ipotecario per liquidità è compreso tra i servizi offerti.

Quanto tempo occorre?

L’istituto di credito accerterà la proprietà dell ‘immobile e richiederà una perizia per accertarne il valore nell’arco di tre o quattro settimane; sulla base delle risultanze stabilirà l’importo massimo da erogare a titolo di mutuo e il relativo piano di ammortamento. Occorre precisare che, a contratto concluso, il titolare dell’immobile non potrà alienarlo o disporne per tutta la durata dell’ammortamento in quanto sull’immobile grava un’ipoteca.

I prestiti ipotecari sono davvero più elevati di quelli basati solo sulle garanzie personali?

Generalmente si: l’ammontare del prestito sarà correlato al valore dell’immobile risultante dalla perizia, ma un immobile di poco valore potrebbe comunque fruttare una cifra in mutuo inferiore a quella ottenibile da un cliente senza busta paga che sappia addurre in suo favore una cospicua quantità di garanzie non-reali, quali ad esempio la fideiussione di un soggetto economicamente affidabile, la comprovata titolarità di rendite (ad esempio: affitti con regolare contratto) o la presentazione del modello UNICO relativo ad uno o più anni precedenti.

Attenzione: occorre precisare che la somma ottenuta in prestito non sarà pari a quella risultante dalla stima dell’immobile bensì una percentuale del suddetto valore che non può superare l’80% (aumentabile fino al 100% solo in rari casi, in presenza di comprovate garanzie ulteriori), anche se nella pratica tale percentuale si attesta intorno a soglie inferiori stabilite in ragione della solvibilità del cliente.

Quindi se ho un immobile a titolo di garanzia otterrò sicuramente un prestito?

No: è bene chiarire che la maggior parte degli istituti di credito preferisce ottenere un pagamento puntuale delle rate del mutuo piuttosto che attendere la fine dell’ammortamento per avviare le procedure di espropriazione. L’immobile è soltanto una rete di salvataggio per la finanziaria alla quale preferirebbe non dover ricorrere. Riassumendo, l’istituto di credito potrebbe comunque negare il prestito laddove non sia soddisfatta della solvibilità del cliente.