Cessione del Quinto, cos’è, come funziona e requisiti

Ministeriale – pubblica – privata

La cessione del quinto è una trattenuta che viene applicata direttamente nella busta paga su un finanziamento perfezionato. Può essere anche di importo elevato e non deve essere motivata, è concessa anche in presenza di altri prestiti o anche se il richiedente è protestato o rientra nella lista dei cattivi pagatori.

Il tasso applicato è fisso.

La cessione del quinto è disciplinata dal DPR 180/50 DPR 895/50 e dalla finanziaria 2005.
L’ammontare del prestito viene determinato in base allo stipendio netto e per i dipendenti privati anche in base al tfr (trattamento di fine rapporto) accantonato.
Quindi si suddivide lo stipendio netto per cinque, il risultato determina la rata massima che poi andremo a moltiplicare per la durata. Il risultato sarà il MONTANTE dal quale verranno detratti INTERESSI COSTO POLIZZA ASSICURATIVA ed eventuale costo convenzione per determinare il NETTO EROGATO ( liquidità del cliente).

ESEMPIO:
Stipendio netto euro 1000,00
Si divide     1000,00:5 = 200,00
Si moltiplica per la durata (es 120 mesi) 120 x 200,00 = 24.000,00

ABBIAMO DEFINITO IL LORDO CHE è PARI A 24.000,00 EURO

Si devono andare a togliere i costi assicurativi che variano in base all’anzianità di servizio ed all’età, le commissioni che variano in base alla società finanziaria gli interessi che variano in base al tan e taeg applicato. Il risultato determina il NETTO EROGATO. Nel caso di un eventuale cessione in corso con il netto erogato si dovrà prima estinguere il debito residuo dell’altro finanziamento,

Per il dipendente privato un fattore determinante è l’anzianità di servizio e quindi il tfr (trattamento di fine rapporto) accantonato presso l’azienda o un fondo pensione. Le polizze assicurative infatti confrontano il prestito con il tfr che funge  da garanzia.

Possiamo riscontrare finanziamenti agevolati quando c’è un particolare accordo tra l’azienda (privata, pubblica, ministeriale) e la finanziaria che propongono infatti tassi vantaggiosi.

Per tutti coloro che hanno già una cessione del quinto in corso e necessitano di un ulteriore liquidità è possibile affiancare un’altra trattenuta, la delegazione di pagamento viene applicata sempre come trattenuta in busta paga.

AGGIORNAMENTO 2013 sulla Cessione del Quinto e i prestiti sui cattivi pagatori

Ottenere un prestito in una situazione così difficile come quella che si sta vivendo in Italia è cosa abbastanza complessa in ragione di paletti troppo rigidi stabiliti dagli istituti di credito.

Stiamo parlando di vincoli posti per l’accettazione di richieste di prestito, come ad esempio un determinato livello di reddito mensile, un contratto esclusivamente a tempo indeterminato e così via dicendo. Il discorso e quindi l’accesso al credito, si complica ulteriormente se a farne richiesta sono i cosiddetti cattivi pagatori ed ossia privati che nel corso del rimborso non hanno mostrato un certo rispetto nella tempistica dei pagamenti.

Nello specifico, viene considerato un cattivo pagatore agli occhi di tutti gli istituti di credito, chi nel corso di un piano di ammortamento ha palesato ritardi nei pagamenti in almeno quattro mensilità. Detto ciò, l’accesso al credito per i cattivi pagatori risulta pressoché impossibile in quanto una volta inoltrata la richiesta di prestito presso una banca, quest’ultima ha la facoltà di controllare se il richiedente risulta nella lista riservata ai cattivi di pagatori con conseguente rigetto della stessa. Tuttavia, esiste una tipologia di prestito grazie al quale può essere bypassato questo problema.

Stiamo parlando della Cessione del Quinto. La cessione del quinto è dedicata esclusivamente a lavoratori con contratto di lavoro a tempo indeterminato e ai pensionati. In pratica, il problema che abbiamo presentato in precedenza, viene superato in quanto con la cessione del quinto il ruolo del richiedente durante la fase di rimborso del prestito diventa passivo. Infatti, l’importo mensile dovuto, viene prelevato direttamente dalla busta paga del richiedente. In pratica è il datore di lavoro a doversi far carico di effettuare il pagamento, detraendo la somma sborsata dalla busta paga. In questo modo, è facile capire come l’istituto di credito non rischia una possibile situazione di insolvenza da parte del richiedente e quindi non ha nessuna ragione di dover controllare lo status di quest’ultimo. Tuttavia c’è sempre la possibilità che il richiedente possa perdere il posto di lavoro e per questo alcuni istituti di credito rendono obbligatoria la stipula di una polizza assicurativa che metta al riparo da questa evenienza. Nel caso dei pensionati, in ragion dell’età avanzata, la polizza è rivolta ad un eventuale decesso del richiedente.

Vediamo quali sono le caratteristiche della cessione del quinto. Per quanto concerne il massimo importo richiedibile, molto dipende dal reddito mensile che si percepisce giacchè la rata mensile può essere al massimo pari alla quinta parte dello stipendio oppure della pensione. Il tasso di interesse praticato è quello fisso e viene calcolato al momento della sottoscrizione del prestito mentre il piano di ammortamento solitamente ha una soglia massima pari a 120 mesi. Per rendere bene l’idea di come funziona la cessione del quinto facciamo un esempio.

Nel caso in cui lo stipendio è pari a 1500 euro, la rata al massimo potrà essere pari a 300 euro interessi compresi mentre il massimo importo richiedibile in questo caso si aggira intorno ai 30 mila euro.