Mutui per Comprare Casa: Nuove Regole con il mutuo dell’Europa


È prevista anche una campagna di sensibilizzazione per far capire che cosa significa indebitarsi per decenni per comprare una casa

Il mutuo sta per cambiare grazie alle nuove regole europee che hanno ricevuto il primo via libera a Bruxelles il 7 giugno scorso dal Parlamento europeo. Più trasparenza per il cittadino che compie il passo, spesso decisivo nella vita, di comprarsi una casa. Ma anche più stabilità finanziaria per tutti per evitare nuove crisi tipo quella americana dei mutui subprime che hanno provocato una della crisi economiche più gravi dal 1929.

Solo l’Europa può cambiare le cose in un campo che è colossale, secondo gli esperti di circa 6mila miliardi di euro, cioè più di quanto non produca la Germania in un anno.

Trasparenza alla firma. La chiarezza sarà il pilastro del nuovo mutuo europeo. Tradotto: al cliente la banca dovrà dare (davvero) tutte le spiegazioni spiegando i rischi dell’indebitarsi.
A tale scopo i Paesi membri dovranno fare delle campagne pubblicitarie per spiegare che cos’è un mutuo e che cosa comporta.

Dopo la firma. Le banche dovranno spiegare gli aspetti tecnici della fase successiva all’accensione del mutuo. Vale a dire che cosa si può fare per migliorare la condizione di debitore grazie a una maggiore flessibilità: saranno stabilite regole per la restituzione anticipata del debito (ma anche con equo compenso al creditore). Sarà possibile anche una più facile conversione di un debito contratto in moneta straniera in moneta nazionale.

Diritto di recesso. Al giorno d’oggi è una cosa inaudita ma, quando ci sarà il nuovo regolamento, i beneficiari del mutuo avranno anche a disposizione un «periodo di riflessione» di 14 giorni dopo la firma del contratto, durante i quali potranno tornare sui loro passi senza penali.

Per evitare i crack. La legislazione prevede regole per porre fine a pratiche irresponsabili delle banche, vietando di accordare un prestito a chi, dopo un attenta valutazione, non avesse le capacità di rimborsarlo. Questo per evitare che, com’è successo in America nel 2008, crolli l’economia e poi si perdano milioni di postidi lavoro.

Più concorrenza. Inoltre, l’Europarlamento vuole rafforzare la concorrenza nel settore, dato che in media i cinque maggiori istituti di credito di ogni paese membro controllano il 75% del mercato dei mutui. E l’Italia non fa eccezione. Questo vuol dire che il rischio che le maggiori banche facciano cartello è tutt’altro che remoto.

I tempi. Dopo il primo sì degli europarlamentari, nelle prossime settimane partiranno i negoziati con il Consiglio Ue per trovare un accordo sulla nuova legislazione.