Spese funerarie Eredità: cose da sapere

Purtroppo, una delle fasi della vita di ogni persona è sicuramente l’affrontare la perdita di una persona cara, di un parente stretto e così via. Una volta giunto questo momento spiacevole qualcuno dovrà pensare ad organizzare il funerale, il rito religioso, l’acquisto dei fiori, la tumulazione e tante altre cose che portano un grosso dispendio di denaro. Ma chi è obbligato a fare questa spesa?   È possibile effettuare la rinuncia al pagamento delle spese del funerale? Brevemente verranno fornite tutte le informazioni in merito in modo da fugare ogni genere di dubbio.

Chi è obbligato a pagare le spese funerarie?

Prima di citare qualsiasi altra informazione è necessario chiarire quali siano le persone obbligate a pagare questo debito particolare. A fugare ogni dubbio ci pensa il codice civile dello Stato italiano. Nello specifico, all’articolo 752 viene descritto con precisione il fatto che le spese relative ad un funerale devono essere ripartite con gli eredi, secondo le loro quote ereditarie ricevute.

Questo tipo di normativa però può essere non rispettata in caso vi siano disposizioni differenti all’interno del testamento opportunamente depositato da un notaio. Quindi in pratica la spesa di un funerale va ripartita tra tutte le persone che dovessero ricevere una eredità dalla persona defunta in base al valore di eredità percepito.

Detrazioni spese funerarie

Una volta chiarito quali siano le persone obbligate a pagare questo genere di spesa è possibile passare a descrivere le detrazioni fiscali che possono essere applicate alle spese portate avanti. Nello specifico, per poter richiedere lo sgravo fiscale citato precedentemente bisogna compilare l’apposita sezione del modulo 730, ossia il rigo E14 che ha come tipo spese funebri.

Per poter ottenere la detrazione fiscale in questione è necessario che le spese funebri non superino mai i 1549,37 euro. Questo limite deve essere rispettato a prescindere da quante persone si siano prese l’incarico di pagare il dovuto.

Inoltre è anche da citare che la detrazione può essere divisa per diversi soggetti, anche se è presente una sola fattura con cui sono stati pagati tutti i servizi utilizzati. La fruibilità di tale sgravo fiscale dipende anche dal grado di parentela del soggetto defunto. Infatti, all’interno dell’articolo 433 del codice civile viene indicato che si ha diritto alla detrazione fiscale solamente per la morte del coniuge, figli (legittimi, naturali, legittimati, adottivi), genitori, fratelli o sorelle, generi o nuore, suocere o suoceri.

Da precisare che per ottenere la suddetta detrazione non è necessario che i defunti siano stati a carico del contribuente. La detrazione fiscale riguarda le spese concernenti i diritti cimiteriali, agenzia funebre, spese per i fiori, necrologi, annunci funebri e tutto ciò che è servito per portare la salma del defunto dentro al cimitero.

Rinuncia al pagamento delle spese funerarie

Naturalmente può sorgere il caso in cui uno o più eredi non vogliano contribuire al pagamento delle spese funerarie. Molti si chiedono se questa cosa sia effettivamente possibile. La risposta è affermativa, e per poter ottenere il risultato sperato deve esserci una rinuncia dell’eredità dalla persona interessata.

Nello specifico, una volta defunta una persona, gli eventuali eredi possono accettare di divenire eredi in maniera espressa (quindi con una dichiarazione scritta con atto pubblico) o tacita (portando avanti delle azioni o comportamenti che possono essere fatti solo da chi è erede). Nel caso non si voglia accettare l’eredità che viene lasciata dal defunto allora si procede alla rinuncia, solo in questo modo il soggetto che non vuole pagare può evitare questo genere di obbligo.

Naturalmente per poter effettuare la rinuncia dell’eredità è necessario effettuare una dichiarazione notarile o dal cancelliere del tribunale nella città dove risiede l’ultimo domicilio della persona defunta. Da considerare anche che vi sono dei limiti temporali entro i quali va presentata la suddetta dichiarazione. Nello specifico, la rinuncia deve essere effettuata entro e non oltre tre mesi dalla morte del defunto nel caso si è in possesso dei beni, mentre entro 10 anni nel caso non si in possesso dei beni.